Intervista ai MEXICO86

Abbiamo fatto due chiacchiere con la indie rock band di Napoli MEXICO86, che ha firmato con la label torinese INRI ha pubblicato l’album “Sprovveduta“. Trombe, archi, percussioni, cori, synth e fuzz hanno dato vita ad un lavoro di contaminazioni che vanno dal country al folk al punk, con riff di organi, chitarre distorte e testi sarcastici che non restano indifferenti a tutto ciò che di sbagliato avviene quotidianamente.

“Suoniamo insieme da quando ci siamo conosciuti – ci raccontano – 4 su 6 eravamo amici da tempo, qualche melodia l’avevamo già, poi qualche anno fa, ci siamo dati alla ricerca di un batterista e dopo vari annunci e svariate prove, siamo rimasti colpiti da Girolamo (l’attuale batterista) e in un niente abbiamo cominciato a montare e a buttare giù pezzi”.

Quale percorso vi ha portato a “Sprovveduta”?

A “Sprovveduta” ci siamo arrivati quando ci siamo resi conto che ogni melodia, ogni verso, ogni cosa che veniva prodotta ci rimandava indietro nel tempo, a quando eravamo sereni e spensierati e non pensavamo a niente se non a suonare e divertirci.

Com’è la situazione live a Napoli e in generale in Campania?

“Quanta gente portate? Fate cover?”. Un vero e proprio incubo le domande che ci sentivamo fare spesso dai proprietari dei locali ai primi live. Poi man mano ci siamo fatti conoscere e non abbiamo avuto problemi a suonare nei vari locali in Campania, anche perché al di là del discorso relativo alle tribute band, di locali ce ne sono diversi, non saranno “il Magnolia” ma ti  danno la possibilità  di esibirti e fare musica…

Avete suonato anche all’estero?

No, ma sarebbe una bellissima esperienza per confrontarci con realtà musicali abbastanza diverse dalla nostra. Londra sarebbe il top, ma anche Berlino e Amsterdam andrebbero bene!

Chi ha influenzato il vostro sound?

Gruppi come i Nirvana, Oasis, Radiohead, Placebo, hanno segnato la nostra adolescenza, quindi nel nostro sound si possano cogliere quelle sonorità…Poi è normale che con il tempo ognuno di noi si è fatto una sua cultura musicale, ma è difficile voltare le spalle al passato, almeno con la musica.

Eppure immaginiamo che Enzo Avitabile e Pino Daniele in qualche modo abbiano messo le loro note nelle vostre orecchie… 

Sì senz’altro, è difficile per chi ama la musica e mastica un po’ di napoletano, non affezionarsi alle melodie e alle parole dei 2 artisti immensi appena citati. Sono artisti che abbiamo ammirato tantissimo, ma non tutto quello che ascoltiamo ha poi influito sul nostro modo di comporre musica. A dire il vero, ascoltiamo anche tanta musica classica napoletana: Murolo, Cigliano sono stati grandi interpreti della canzone classica napoletana, come Sergio Bruni, Mario Maglione, Aurelio Fierro e tanti altri. Ma abbiamo apprezzato tanto anche i 24Grana, i 99 posse e i Bisca sempre perché gli anni ‘90 sono stati davvero tanta ma tanta roba in Campania, in Italia, in Europa ,negli USA, nel Mondo. “Tiempe belle e na’ vota”.

Curiosità: qualcuno di voi ha studiato al conservatorio?

No, soltanto il trombettista, lui sì che è un vero maestro! Noi invece abbiamo studiato altro, anche se sarebbe stata una gran bella esperienza.

Tra ballate folk e ritmi country come mai avete comunque deciso di cantare in italiano?

Non è che abbiamo deciso, è successo! E una volta che abbiamo sentito che le parole non suonavano così male, è stato relativamente semplice trovare un senso alle altre. Certo non è facile come l’inglese o il napoletano, ma non è nemmeno così drammatico! Poi siamo in Italia e cantare in italiano è uno stimolo in più per far arrivare il nostro messaggio in maniera più rapida, per crescere, per confrontarsi e migliorarsi giorno dopo giorno.

 

Queste le prossime date del tour

10 Giugno – Tilt, Avellino

29 Giugno – BiFolki, Scafati (Sa)

30 Giugno – le Notti del Nilo, Napoli

09 Luglio – Foodstock, Calvanico (Sa)

17 Agosto Alcart festival, Alcamo (Tp)

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