Ieri al 75beat di Milano i Dead Meadow. Band statunitense con sei dischi all’attivo; si meriterebbe più che una stanzetta in un circolo Arci con 50 persone.
Ai piedi di Milano, nel senso a sud, profondo sud, è nato 75beat, circolo Arci appena ristrutturato con sale prova, sala registrazione, bar e palco per i live. Un posto ok, che però ancora deve capire le proprie potenzialità. Date qui un’occhiata al programma mensile http://www.75beat.com/live/programma-mensile/
Ieri hanno suonato qui i Dead Meadow, in una sala un po’ piccola a dire il vero, ma se un concerto ti piace ci resisti. La serata si chiamava La Società Psychedelica, una sorta di concept party, immaginiamo. Appena li abbiamo visti salire sul palco abbiamo pensato che, prima della fine della canzone d’apertura, il bassista avrebbe sbattuto la testa sulla lampada che pendeva dal soffitto e il concerto sarebbe stato annullato. Poi, dopo tre canzoni, abbiamo visto il pubblico grondante sudore cominciare a uscire. Abbiamo vagato tra la folla smilza, per cercare un punto in cui l’acustica fosse decente e, dopo un quarto d’ora l’abbiamo trovato. Che concerto, gente. Rock psichedelico dalle melodie complesse, caratterizzate dal suono della chitarra con quel wah wah -vox 847 si dice in internet-. Con il batterista che tiene il tempo sospeso di una musica fluttuante, fluttuante nel senso che si eleva dagli strumenti della band e noi la inaliamo.