Intervista ai Vangarella Country Club

Abbiamo intervistato il trio synth pop romano che risponde al nome di Vangarella Country Club, fa di internet il suo quartier generale e prende le distanze dalla #scenaromana con il nuovo album FUCCBOI che prende spunto dai lati più pop della rete: dalla pornografia ai tutorial di cucina.

Da dove siete usciti Vangarella Country Club?

M: Dal vostro sito di hentai preferito

S: Dal fanclub facebook di un famoso gruppo indie.

G: Dalla macchina di Michele. Due anni fa tornavamo da una premiazione per artisti indipendenti e ci siamo detti “Perché non provarci? Un MacBook ce l’abbiamo”.


Dopo il Liceo Classico avete interrotto gli studi o prolungato quella vita un po’ naif perennemente inadeguata?

G: Dopo il liceo classico io sono arrivato a Roma e mi sono iscritto alla stessa università di Michele. Quella è stata davvero una seconda adolescenza, in cui l’unica responsabilità era cercare di dare gli esami: il resto erano weekend infiniti, ragazze di cui innamorarsi e un botto di erba. My super sweet second sixteen.

M: Continuo tutt’ora a studiare, ovviamente. Senza la mia borsa di studio da dottorando, come manterrei questo gruppo?

S: Essendo più piccolo devo ancora laurearmi, ma guardando loro non ho assolutamente fretta.

 

Dal titolo “L’importanza del liceo classico” a “Fuccboi” c’è una bella distanza semantica, avete avuto bisogno di rivendicare la vostra adolescenza?

M: Tra l’EP e l’album ci sono anni luce di distanza. A livello tematico e soprattutto a livello musicale. Abbiamo detto basta alle linee melodiche minimali e ai synth giocattolosi per svoltare verso sonorità più complesse e ricercate. In termini di influenze… l’album è un prodotto chiaramente pop ma segnato da evidenti spunti chillwave, trap e vapor: Fuccboi è per noi una prova di maturità, piuttosto che una seconda adolescenza.

 

Il vostro sound, ma anche la vostra poetica ricordano effettivamente I Cani, anche loro di Roma. Avete frequentato lo stesso liceo?

G: Decisamente no, a meno che il liceo di Contessa non fosse in provincia di Lecce e una volta sia mezzo sprofondato nel terreno per un acquazzone troppo forte.

M: Se c’è una cosa in cui ci siamo impegnati per Fuccboi è stata proprio prendere le distanze dalla “#scenaromana”, assumendo un’identità propria, sia a livello tematico che sonoro. L’EP magari risente di certe influenze condivise, ma è roba da cui adesso abbiamo proprio preso le distanze.

 

Che musica ascoltate? Straniera e italiana.

M: Sono, prima che un produttore, un consumatore di musica. Ascolto davvero troppa roba: dal garage punk britannico o americano fino all’elettronica di ogni tipo. Diciamo che Battiato, i Kinks e – per citare qualcuno di più moderno – Neon Indian hanno rappresentato un punto di riferimento fondamentale per la mia musica, ma ci sono anche influenze di Holograms, Gold Panda, Death Grips (nessuno l’avrebbe mai detto) e molti altri. Ascolto poca musica italiana, anche se ci sono alcuni artisti che apprezzo particolarmente: Cosmo, Policrom, Inude, per dirne alcuni usciti recentemente.

G: Io ascolto tantissimo rap, emo ed elettronica. Le mie ultime fisse sono XXXTentacion, Son Lux, Baths, Deco Child e Sean Leon. Gli italiani li ascolto tutti, anche perché molto spesso il rapporto artista-pubblico si accorcia quando lavori con la musica e questo mi ci fa empatizzare di più. Due nomi indie e due rap: Gazzelle e Liede, Rkomi e la DPG.

S: Da un po’ di tempo riesco ad ascoltare solo artisti semisconosciuti presi da oscure label su internet, tipo Cocainejesus.

 

Giovanni scrive i testi e Michele si occupa invece di stendere le linee di synth, come raggiungete un accordo tra le parti? Chi arriva prima? E Simone ha voce in capitolo?

M: Di solito non c’è un accordo: io mando le basi a Giovanni, e lui forse ci scrive sopra un testo.

G: Io arrivo decisamente dopo, perché mentre Michele è in studio a mixare mi chiudo con le cuffie e butto giù quello che la traccia mi fa venire in mente in quel momento, spesso “rielaborando” le cose che mi appunto. Tutto questo mentre lui rosica perché non mi impegno abbastanza. Su Simone, lascio rispondere lui. Non ho voce in capitolo.

S: In realtà sono entrato a far parte del progetto abbastanza tardi, quando lo scheletro delle canzoni era già più o meno concluso. Finora ho lavorato soprattutto agli arrangiamenti live, suonando chitarra e tastiere. Poi ho dato una mano ai mix in studio, e sulla finalizzazione di alcune tracce.

 

Qual è il quartier generale in cui lavorate?

M: Fuccboi l’abbiamo registrato, mixato e masterizzato all’Absonant Studio, a Roma. In realtà, però, non abbiamo sede fissa: l’album è stato scritto quasi tutto mentre studiavo e lavoravo a Parigi; Giovanni invece si trovava a Roma. Simone addirittura l’ho conosciuto – e reclutato – a distanza, mesi prima di conoscerci di persona.

G: Internet, no?

S: Effettivamente parliamo ed interagiamo molto più su facebook che nella vita reale.

 

Sulla terra si viaggia con macchine, bici, aerei… nell’ internet invece come viaggiano i Vangarella Country Club?

M: Con il modem a 56k

G: Io resto fermo e guardo Internet muoversi intorno a me.

S: Con DuckDuckGo

 

Chi vi cura le grafiche? Sono fighissime.

M: Il progetto grafico in copertina l’ha curato Federico di Noia Dischi. Il modello è Sean Cubito, e le foto le ha scattate la bravissima Ilaria Ieie (che ormai ci scatta tutto). L’idea in copertina è mia, volevamo un ragazzo androgino colto all’apice dell’orgasmo, Sean era perfetto per la parte.

G: L’orgasmo è stato un po’ scomodo perché il letto era mio.

 

Il video di N.Y.U. sarebbe perfetto per Musique Buffet, sappiate che ci avete ispirato per un nuovo progetto, che chissà magari per primi coinvolgerà anche voi! Avete davvero cucinato voi?

G: Io e Michele ce la caviamo abbastanza in cucina, ma in questo caso no, ci ha pensato una nostra amica che queste cose le fa per lavoro. Però i noodles ho poi imparato a prepararli, quindi fateci sapere cosa vi serve…

 

Abbiamo letto dal comunicato stampa che siete belli e ricchi ma ancora poco famosi, quindi quando lo sarete le Veline e le blogger verranno a cercare voi e non più i calciatori?

M: Belli lo siamo solo nelle foto di Ilaria, ricchi…

G: Se stanno in fissa con i meme vanno bene pure i calciatori.

S: Ok veline e blogger, ma che mantengano un certo tenore di vita.

 

Prossime date?

M: Non possiamo ancora dirvi nulla, ma aspettatevi delle news molto presto 😉

 

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