ONGAKU MOTEL – Volcano NEW EP

Tra lo “Yoga” e i live, gli Ongaku Motel trovano il tempo di fare due chiacchiere con noi riguardo “Volcano”, il loro nuovo EP che uscirà il 24 novembre (sì, un martedì). Noi intanto abbiamo ascoltato in anteprima le sei tracce di cantautorato folk che lo compongono, addentrandoci tra i loro sogni.
Questa la tracklist:
1_Occhi Pesti
2_Il Bivio
3_Grandina
4_Vendetta
5_Brindo con seppia
6_Amare gli amari

Ongaku Motel è un nome intenso, che indica un non luogo in cui assaporare un mondo di suoni. Come è nato il nome della vostra band?

Fabio: La parola Ongaku l’ho sentita per la prima volta nel 2009 a una lezione universitaria di semiotica della musica, mi era rimasta molto impressa, credo che “Gioia dei suoni” sia un bel modo per definire la musica in generale. Motel come avete giustamente notato deve dare l’idea di un non luogo dove si possa entrare psicologicamente e ascoltare ciò che noi abbiamo da dire.


Il 24 novembre esce il vostro secondo EP “Volcano”, come vi state preparando? Avete in mente un release party?

Pierre: Sì siamo molto felici di far uscire dopo così poco tempo un altro EP. Ci stiamo preparando facendo Yoga tutte le mattine e nutrendoci di sole bacche e radici 🙂
La release sara il 29 novembre a Milano ad Amplifhon.


Il 7 novembre nel concerto al Bar Metro Lambrate di Milano anticiperete qualcosa dell’EP?

Fabio: L’EP lo stiamo già suonando da qualche mese, la dimensione live è sempre qualcosa che assume una forma diversa da quando registrato su supporto, non vediamo quindi il motivo di non suonare una canzone che abbiamo già pronta solo perchè “ufficialmente il disco non è ancora uscito”. Quindi in pratica suoneremo tutti i pezzi nuovi e anche qualcosa di più !


Lo sapete che da settembre in tutto il mondo i dischi escono sempre di venerdì? Perché una scelta diversa?

Mmm, buona domanda. Per una band con un grande seguito decidere se far uscire un disco di martedì piuttosto che di venerdì può avere un impatto a livello di marketing del prodotto abbastanza significativo. Le risposta alla domanda quindi è: no, non lo sapevamo, e per fortuna non abbiamo un grande seguito.


“Volcano” è nato di getto, da cosa è derivato un periodo artistico così fruttuoso?

Pierre: E’ nato di getto e senza volerlo realmente. Nel senso che alle prove Fabio ed io abbiamo portato queste sei canzoni nuove che poi han preso forma e ci son piaciute così tanto che abbiamo deciso di pubblicarle subito.


Cosa rappresenta la cover dell’album?

La cover è stata realizzata da Carmelo Marturano, che è un nostro caro amico, gli abbiamo passato il disco finito dicendogli di disegnare ciò che voleva, l’unica richiesta che abbiamo fatto è stata quella di usare colori vivaci. Questo è stato il risultato e ci piace davvero molto, il disegno è un collage un po’ onirico e delirante degli elementi principali contenuti nei testi dell’EP, la verità è che solo Carmelo sa che cosa aveva in testa quando l’ha fatto.


Quanto contano i suoni e quanto le parole in una canzone?

Fabio: Credo non sia possibile stabilire un ordine di priorità fra parole e suoni, sono due cose che devono camminare di pari passo se si vuole fare una buona canzone.


Vivete tutti e tre a Milano. Quando non siete in sala di registrazione o su un palco, quali locali con musica dal vivo vi piace frequentare?

Fabio: Non sono abitué di nessun posto in particolare, scelgo in base agli eventi e agli artisti che suoneranno in serata, diciamo che in generale circoli come Magnolia, Biko, e Ohibò (giusto per citarne alcuni) hanno sempre tanto da offrire.

Pierre: Giro molti locali, basta che ci sia musica dal vivo e per me va bene, ma in particolare Zog, Rock’n’roll, Magnolia, Biko e Ohibò.

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