La Macro Beats Records sceglie CRLN come prima voce femminile del suo rooster e centra pienamente il bersaglio aggiudicandosi una delle voci italiane più interessanti di questa estate. Sulla sua pagina Facebook c’è scritto “Si scrive CRLN, si legge Caroline”.
Ciao Caroline, ancora non sappiamo molto di te, se non che sei del ’93 originaria di San Benedetto del Tronto. Qual è stato il tuo percorso fino ad oggi?
Mi è sempre piaciuto cantare. A 12 anni ho deciso di smettere con la danza classica, disciplina che era stata scelta dai miei genitori, e di iniziare a prendere lezioni di canto. Ho iniziato a suonare con qualche gruppo e poi mi sono fermata. Un giorno ho aperto un canale youtube e ho iniziato a suonare e cantare per me e per il “pubblico virtuale”. Da Youtube sono passata ad Instagram e grazie a Instagram sono riuscita a farmi notate da Macro Marco, che seguivo da sempre.
Con quali artisti sei cresciuta?
Grazie ai miei genitori sono cresciuta con Pino Daniele, Fabio Concato, Nino Bonocore, Nico Fidenco, Bruno Martino, Gino Paoli, Mina. Nel mentre ascoltavo quello che la radio passava. Crescendo ho passato vari periodi musicali in cui ascoltavo dal pop-rock al punk, dal powermetal all’alternative rock, approdando poi all’indie pop/rock e scoprendo infine il genere che in questi ultimi tempi sta conquistando il mondo: l’elettronica. Con artisti come Jamie XX, Nicolas Jaar, Bonobo e Slohmo.
E quali vedi oggi più vicino al tuo stile musicale?
Penso che gli XX possano essere un po’ vicini a me anche se non riesco realmente ad identificarmi in nessun’artista.
Sylvia, Giorgieness, Joan Thiele sono solo alcuni dei nomi femminili che stanno emergendo in questi mesi. Le conosci? Cosa pensi di loro?
Le conosco, le conosco. Penso che facciano bella musica e le seguo con piacere. Lo dico sempre che quando mi guardo intorno vedo un bell’ambiente musicale, giovane e fresco ed è bello sapere che anche loro ne fanno parte.
Il tuo ep “Caroline” contiene cinque brani ai quali hanno partecipato Gheesa, Ulisse Minati e Mirko Onofrio (Brunori SAS), Roberto Dragonetti (bassista di Ghemon) e Yakamoto Kotzuga. Come ti sei trovata a lavorare con loro?
È stata una bella esperienza e dal risultato finale siamo rimasti tutti soddisfatti. È uscito un EP ricco di sonorità e devo questo specialmente a tutti i ragazzi che hanno collaborato alla sua realizzazione.
Con quale artista ti piacerebbe lavorare nel panorama musicale italiano?
Non ascolto molta musica italiana ma tra gli artisti che stimo tanto ci sono sicuramente i Subsonica e Niccolò Fabi con cui davvero sono cresciuta e mi hanno regalato tantissime emozioni.
Dopo gli showcase di Milano e Roma partirà il tuo tour estivo, ti senti già pronta a reggere un live?
Gli showcase di Milano e Roma mi hanno aiutata tantissimo a rompere il ghiaccio. Diciamo che non ho più paura come l’avevo fino a due settimane fa. Comunque sono sicura che il live dovrà trovare il suo giusto andamento con il corso del tempo. Nelle date estive spero di divertirmi e poter sperimentare anche nuovi modi di stare sul palco e fare musica.
Qui il video del primo singolo estratto “Parlami di te” dall’ep “Caroline”: