Ackeejuice Rockers: intervista

King P ed Ali Selecta sono gli Ackeejuice Rockers, due ragazzi di Bassano che si stanno facendo strada nel mondo della moombahton e della dancehall. Determinati, pronti a cogliere ogni occasione per farsi notare, in bilico tra “un vantaggioso distaccamento” e una grande apertura mentale sono stati richiesti da molti artisti della scena italiana e non solo.
Dopo la collaborazione nella traccia Guilt Trip nell’album “YEEZUS” di Kanye West, gli Ackeejuice Rockers usciranno il 9 settembre con il nuovo singolo Victims. Gli abbiamo intervistati per scoprire come si arriva da un piccolo paese del Veneto ai negozi di dischi di tutto il mondo.
 
Quando Kanye West è venuto a visitare gli stabilimenti di Diesel siete riusciti a fargli avere un EP.
Siamo riusciti a far arrivare un CD a Kanye West tramite la ragazza di uno di noi due che lavora in Diesel. Conteneva tutte quelle che, in quel momento, pensavamo fossero le nostre migliori produzioni: tracce nostre originali già uscite ufficialmente, remix ufficiali e non ma anche alcuni progetti su cui stavamo lavorando.
Il CD non conteneva il nostro remix di “Blocka”, in quei giorni avevamo appena iniziato a lavorarci. Lo diciamo perché molti credono che Kanye sia stato colpito da quel pezzo ma non è così, glielo abbiamo fatto ascoltare e proposto a Parigi solo dopo averlo conosciuto.
 

Pochi giorni dopo siete stati contattati e invitati a raggiungerlo a Parigi.
Sì, dopo pochi giorni dalla consegna del CD siamo volati a Parigi e ad attenderci all’uscita dell’aeroporto abbiamo trovato un  elegante signore che ci ha invitati a salire su una Mercedes nera. Il signore era serio, i vetri dell’auto oscurati, i sedili in pelle chiara e noi eravamo seduti uno di fronte all’altro ignari del fatto che ci avrebbe accompagnati direttamente a casa di Mr. West. Nelle due trasferte fatte a Parigi, abbiamo alloggiato in due diversi hotel, in camere singole non lontani dal centro. Kanye voleva che ci fermassimo a dormire da lui ma non ci piaceva l’arredamento e abbiamo preferito l’hotel 😉
Avete collaborato alla produzione della traccia Guilt Trip, da pochi giorni in rotazione radiofonica. Basso synth, violini, fade in di un lead,… Quanto vi hanno lasciato proporre le vostre idee?
In realtà abbiamo lavorato a svariate tracce di “Yeezus”, su altri pezzi contenuti nell’album ci sono spunti che sono partiti da noi e dagli altri producers. Ogni pezzo è il risultato di scambi di idee, confronti fatti in studio. Dietro ad una traccia si celano dozzine di figure ed ognuna di quelle figure è fondamentale per la buona riuscita del progetto. Guilt Tripparla di un rapporto d’amore finito male e, per mettere in evidenza alcuni atteggiamenti dei protagonisti di questa storia, West fa dei paralleli con il mondo dancehall jamaicano ed i suoi stereotipi. Da qui l’idea di utilizzare per il ritornello il loop di voce che avevamo steso per il remix di Blocka pezzo di Pusha-T con Travis Scott e Popcaan, uno dei pezzi hip hop/dancehall più caldi di quei mesi.
Sapete, conosco bene la zona in cui abitate e non è certo la capitale della musica, eppure non siete i primi ad emergere da Bassano del Grappa (mi riferisco a i Bloody Beetroots).
Sicuramente c’è stata una buona dose di fortuna: trovarsi nel posto giusto al momento giusto. A mente fredda, dopo aver ripensato a tutto il lavoro svolto nei mesi antecedenti alla collaborazione per “Yeezus”, la nostra riflessione è piuttosto semplice: se non fossimo stati pronti per una cosa del genere, un professionista come Kanye West ci avrebbe silurati in un secondo, senza spiegazioni.
Riguardo alla metropoli versus paesino, di certo abitare in città/metropoli/capitale ti può dare una rete di connessioni importanti e piuttosto velocemente. Per un progetto musicale questo non è affatto male, ma il paesino ti da la grinta per emergere, ti fa stare sul pezzo senza troppe distrazioni e quando esci dallo studio dopo tutto il giorno passato davanti al computer ti puoi godere dei tramonti top!
  
Come il vostro conterraneo Sir Bob Cornelius Rifo, avete cominciato con una tournée negli Stati Uniti prima ancora di promuovervi in Italia. Credete che il nostro Paese non sia recettivo?
Crediamo che il nostro Paese sia strano! Siamo coscienti del fatto che la nostra musica ha delle influenze che possono essere difficili da apprezzare in questo momento, ma sappiamo anche che prima o poi in Italia tutto arriva, quindi è solo questione di tempo.
 

Avete lavorato su canzoni di personaggi come Mondo Marcio, Fabri Fibra e Marracash e ora sappiamo che ci sono all’orizzonte nuove collaborazioni con artisti del panorama italiano. Ci potete anticipare qualcosa?
Sì, in questo periodo la nostra mail ci presenta quotidianamente delle bellissime sorprese e molte sono le richieste di “collabo” che stiamo ricevendo da artisti del panorama rap italiano e soprattutto da quello Internazionale, ma abbiamo imparato a controllare le emozioni e soprattutto a non considerare chiuso un lavoro finché la release non è ufficiale.
In poco tempo siete apparsi su XL e Rolling Stone. Riuscirete a cavalcare l’onda? Quale credete che sia il vostro tratto distintivo?
Anche se viviamo a Bassano, siamo molto attenti a quello che succede in giro per il mondo e sperimentiamo continuamente suoni e generi innovativi che solitamente conosci ed approfondisci solo vivendo nelle grandi metropoli. Abitando in questo posto musicalmente asettico abbiamo sviluppato una sorta di vantaggioso “distaccamento” che stimola la nostra fantasia e ci aiuta ad essere originali.
Abbiamo sempre cercato di distinguerci dalla massa seguendo anche le mode a volte, ma senza esserne succubi e questo ci sta dando dei buoni risultati. Siamo convinti e sicuri del fatto che quello che la gente ha ascoltato, quello che ci ha portati ad avere questa visibilità, è solo un assaggio di ciò che abbiamo in testa e se “cavalcare l’onda” significa dare conferme, non abbiamo paura di farlo!
Tra poco porterete la dancehall italiana in tour nel nord degli Stati Uniti. Quando comincia il tour? Quali sono le tappe più significative e come le avete scelte?

Con buone probabilità il tour partirà a fine dicembre e ci vedrà impegnati in terra americana per un mese. Al momento non abbiamo ancora un calendario definitivo, sta prendendo forma proprio in questi giorni. Sicuramente toccheremo i centri nevralgici del nord-america, vi terremo informati.

 
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