IL FENOMENO DELLA TRAP NON E’ UN FENOMENO

Articolo di: Danda

Trap e rap condividono molto. La trap però, non nasce per le strade come mezzo per denunciare le proprie condizioni socio-economiche, ma nasce nelle case in cui venivano fabbricate le droghe. La musica, da semplice sottofondo è diventata parte integrante di questi mercati in cui si cucinava e si rivendeva droga. Questo è il motivo per cui, la droga è il fondamento delle canzoni trap. Ma non si può neanche pensare che la droga non sia mai stata un tema ricorrente del rap, vedi, tra gli altri, Pusha T che ha fatto del drug dealing la sua carriera.

La trap italiana negli ultimi anni ha iniziato ad acquisire sempre più consapevolezza anche nel mondo mainstream. Se n’è iniziato, infatti, a parlare anche su testate nazionali come il Corriere della Sera, definendo i trapper; “Nuove Tendenze che piacciono ai giovanissimi”. Colors Berlin, webzine di spicco per il rap europeo e statunitense dedica un articolo a Ghali, Enzo Dong, e Sfera Ebbasta; i trappers italiani che devono essere conosciuti. (link a fine articolo).

Il mondo hip hop più old school in certi casi vuole tenerne le distanze. Primo tra tutti a causa della poca dedizione alle liriche, perché la trap è principalmente beat e in alcuni casi vengono sovvertite le regole principe del rap, come “chiudere le barre”. Charlie Charles, come altri produttori della nuova generazione, non sa suonare uno strumento, ha imparato direttamente a far girare software sul suo computer.

Un fattore notabile è che trappers come Ghali, Maruego, la RRR Mob, Laioung sono tutti ragazzi di “seconda generazione” provenienti da famiglie interraziali. Figli del cambiamento e del melting pot che sta avvenendo in Italia.

La trap quindi esiste da innumerevoli anni e continuerà ad esserci, probabilmente rivisitata tra qualche anno, quello che bisogna vedere e quali tra queste trap star riuscirà a sopravvivere e non essere solo una meteora.

–> http://www.colorsberlin.com/music/three-italian-trap-stars-need-know/

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