Intervista a CMQMARTINA

Impronta elettronica su testi cantautorali dal sapore pop, questi sono i CMQMARTINA, formati da Martina e Matteo. In attesa del tour che li vede special guest dei rovere, abbiamo fatto due chiacchiere con Martina che non sa cucinare e ha un tatuaggio dedicato alla mamma.

Precisiamo subito che siete un duo. Come siete arrivati a La Clinica Dischi?

Dietro al progetto sì, siamo in due. Matteo è mio amico da tanti anni, ci siamo conosciuti tramite un amico e da che lo conosco ha sempre fatto musica. Mi chiedeva spesso di lavorare un po’ insieme, anche solo per gioco, ma all’inizio non avevo la testa. Poi un anno fa eravamo a casa sua, lui smanettava su Ableton e io mi annoiavo, ci siamo messi al tavolo e mentre scrivevo qualche parola da cantare Matteo faceva una base. Nacque così un pezzo super carino a cui teniamo tanto, che così, sempre per gioco, abbiamo mandato un po’ qua e là. E dopo aver (inaspettatamente) ricevuto dei feedback positivi, abbiamo deciso di iniziare a lavorare con La Clinica Dischi, etichetta indipendente di La Spezia che ci ha portato un po’ di fortuna. Anzi, forse più di un poco.

Come mai hai iniziato a studiare canto? Cosa ascoltavano i tuoi genitori?

In casa mia c’è sempre stata tanta musica – per fortuna. Avevamo una quantità di dischi indefinita, per lo più di musica italiana, di tutti i generi. E ricordo anche i lunghi viaggi in macchina delle vacanze, non c’era mai un secondo di pace. Era tanta musica di cantautorato: ricordo Celentano, Dalla, Cocciante, Baglioni e un po’ di Bennato, ma in cima alle mie classifiche spiccavano Elisa e la zia Laura Pausini.

Abbiamo sentito che Elisa ti è rimasta nel cuore..

E sì, avete sentito bene. Elisa è il mio idolo da sempre, scrive e canta come un benedetto angelo, sono innamorata di lei e se la dovessi incontrare probabilmente non mi uscirebbe mezza parola dalla bocca. Gli elogi sono finiti. Se mi chiedessero se aspiro ad essere come lei risponderei che sicuramente è una grande ispirazione, come donna e come musicista.

Qualcuno, secondo te, ti ha chiuso la porta in faccia perché sei una donna? C’è maschilismo nella musica?

Il sessismo mi fa incazzare parecchio e mi sono sempre sentita parte del movimento femminista perché è giusto rivendicare uguaglianza dove oggettivamente non c’è: la donna è più discriminata dell’uomo. Vedi la tassa esorbitante sugli assorbenti, vedi il non poter allattare in pubblico, vedi i continui e immotivati fischi molesti durante le passeggiate, tutte cose dette e stra dette ma che sono il simbolo di un mare di ingiustizie. “Maschilismo nella musica” non so. Sicuramente troviamo, da sempre, più cantautori che cantautrici, più produttori che produttrici, più manager uomini e via dicendo. Ma la donna nella musica c’è, ed è una presenza, soprattutto ultimamente, molto forte.

Vivi ancora a Monza o a Milano? Quali difficoltà vedi ancora nella provincia italiana? Per esempio abbiamo visto un tuo commento riguardante il Pride..

Io ora abito a Monza, ma mi piace. È una giusta via di mezzo tra la grande Milano e la Brianza. La provincia la conosco bene, la mia famiglia ci abita e anche degli amici. La differenza con la città esiste come in qualsiasi altra provincia, ma coesistono e si completano. Tra l’altro qualche mese fa nella mia città c’è stato il primo Brianza Pride (amo dire che lo hanno organizzato i miei amici), una grande festa per l’uguaglianza. È stato un super passo avanti per un paese dalle solite abitudini in cui i giovani sono poco coinvolti.

Come nascono le vostre canzoni? 

Le canzoni nascono da me e Matteo, solitamente dopo aver litigato (litighiamo molto ma molto spesso) il nostro potenziale creativo aumenta inspiegabilmente e lo versiamo lui dentro alle basi e io dentro ai testi. Le parole che scrivo sono sempre note o appunti che mi sono segnata nel tempo, di notte o in treno, mentre aspetto qualcuno o dopo essermi sentita un po’ triste. Oppure sono solo ricordi. C’è un disco che è praticamente pronto, presto uscirà, non vedo l’ora!

Cosa ti diverte di più del fare musica? E cosa invece ti crea ansia?

Amo scrivere ed è la parte che preferisco di fare musica, invece, ahimè mi mette ancora un po’ di ansia esibirmi…devo ancora prenderci la mano!!

Fai altro o in questo momento della tua vita ti stai dedicando solo al cantautorato?

In questo momento della mia vita sono tanto felice di potermi dedicare completamente a questo, tra pochi giorni tra l’altro parto in tour in apertura ai rovere e sono concentrata sul progetto come non mai!

Tre posti dove vorresti suonare: domani, tra due mesi, tra un anno.
Domani è troppo presto, ora come ora ho un po’ di ore di sonno arretrate da recuperare, tra due mesi non so manco se sarò viva ma il mio sogno è riempire lo stadio Brianteo di Monza.

Dal tuo profilo Instagram abbiamo intravisto vari tatuaggi sulle braccia. Ce li racconti?

In realtà non ho tatuaggi sulle braccia…su instagram si intravedono dei pasticci sulle spalle ma erano trasferelli presi alle macchinette regalatomi dalla mia migliore amica al compleanno. Ho un paio di tatuaggi, tra cui la scritta “mamma” sulla coscia. Si è arrabbiata di brutto, ingrata.

Ora prendi la tua playlist di Spotify “Daily Mix 2”, chi c’è?

Nella playlist daily mix 2 di Spotify ho Myss Keta, Achille Lauro, un sacco di musica techno, la Rappresentante di Lista e Laura.

 

Consigliaci:

un libro – Le poesie di Pavese (amo le poesie e Pavese);

un hashtag – #spostaquelbus o #rettop

un piatto semplice da cucinare – senza dubbio pasta in bianco scotta con olio e grana grattugiato, la mia preferita. Sono famosa per avere un pessimo gusto in fatto di cucina.

 

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