Intervista a The Nostalgics: new LP splitting with Daisy Chains

La musica elettronica sembra fagocitare le interazioni tra musicisti, che ora preferiscono comporre i loro pezzi affidandosi al computer, mentre l’idea di band come gruppo coeso di quattro-cinque persone che condividono le loro esperienze viene meno in molti casi. Ma non è questa la strada che hanno scelto The Nostalgics e Daisy Chains con le loro sonorità anni ‘80. La loro etichetta, l’indipendente RocketMan Records, ha perfino proposto uno split tra i due gruppi, ovvero un LP condiviso tra due band che amalgamano le loro vibrazioni.   

Abbiamo incontrato i The Nostalgics allo Zog a Milano: fine Luglio, caldo tropicale e zanzare killer. 

La band è composta da Corrado, Antonia, Zeno e Marco che però purtroppo non ha potuto essere presente all’intervista. Il primo ad arrivare all’appuntamento è Corrado, voce e chitarra dei The Nostalgics; nato sul Lago Maggiore, ha studiato a Brera, ama follemente Morrisey, la Svezia, i romanzi di formazione ed è l’autore di molti dei testi del gruppo.  Poi c’è Antonia, abruzzese e polistrumentista, che nella band suona il basso; è laureata in scienze politiche e attualmente si occupa di risorse umane, trovando il tempo tra il lavoro e un figlio piccolo di scrivere i testi delle canzoni della band; ha conosciuto Corrado al Rocket, locale milanese dove entrambi hanno suonato in appuntamenti settimanali (The Gentlemen’s club, Black Milk, Cabriopop); suo figlio di otto anni appare sulla copertina del primo ep del gruppo Time is Luxury e ha cantato con i Van Houtens al Rocket nel 2011. Marco è fisioterapista e viene da Napoli; ci viene descritto come il playboy della band nonchè genietto della chitarra. Ha suonato  in diversi gruppi (a Napoli nella band Starframes); anche lui ha conosciuto Corrado al Rocket e insieme hanno posto le  radici di ciò che sarebbe diventata una brit pop band. Infine Zeno, di Potenza, suona la batteria solo da qualche mese per i The Nostalgics, è laureato IULM, ex-fotografo per diverse serate milanesi, ha lavorato per Magnolia, Virgin radio e Radio 105; attualmente lavora in una agenzia di comunicazione.

 

Come è nata l’idea di condividere un LP con un’altra band?

I Daisy Chains hanno pubblicato due album con la nostra stessa etichetta e ci siamo conosciuti durante un dj set di We are the gang. Carlo, il cantante e chitarrista dei Daisy Chains, è legato al grunge e al noise e aveva questo progetto, di fare uno splitting, cosa molto comune negli anni ’80, con un’altra band. Ci hanno presentati, e…ci siamo piaciuti! Siamo due generi diversi, ma credo si possa dire che le nostre sonorità sono ottime insieme.

 

E lo split è nato su un vinile da 12…

Abbiamo diviso l’LP 50 e 50. Non facciamo musica solo per vendere: preferiamo l’oggetto vinile e quindi le canzoni sono state incise lì. Volumi e suoni sono fatti apposta per il giradischi…insomma, ci sono sfumature che il digitale non può dare. Naturalmente i pezzi sono anche disponibili in download su iTunes, Amazon,… 

 

Ora parliamo un po’ di voi. Siete quattro ragazzi che propongono un genere con sonorità tipicamente brit pop:

Come già intuirete dal nome siamo un gruppo nostalgico, cupo ed introspettivo; sicuramente tra i nostri gruppi preferiti ci sono i The Cure e gli Smiths, band caratterizzata da un sound malinconico, che ti fa battere il piede e contemporaneamente ti trascina in un testo profondo. Ora ammiriamo i The pains of being pure at heart, i Best coast (a cui abbiamo fatto da spalle il 14 febbraio 2011, e quasi non ci scappava un tour insieme!), i Raveonettes.

 

Tra le band italiane Il Tiriangolo e i Baustelle piacciono molto ad Antonia e gli Amor Fou a Corrado; voce e chitarra, è il più spigliato e appare un po’ come il perno del gruppo, non per niente ne è il fondatore. Chi compone le vostre canzoni? 

Cerchiamo le melodie tutti assieme, poi io (Corrado) e Antonia scriviamo i testi. A volte l’ispirazione mi viene quando sono a lavoro e allora mi estraneo dalla pessima musica del centro commerciale in cui lavoro e inizio a buttare giù idee. Marco trova sempre un rif mentre Antonia le armonie vocali. Quando componiamo tutto viene naturale, ci compensiamo molto, abbiamo una visione di fondo comune ed armonica.

Corrado si autodefinisce il bibliotecario della band: ho un approccio alla musica colto e timido alla Belle and Sebastian, per farvi capire io sono più Blur e invece Marco è più per gli Oasis; lui ha la spocchia di Liam!

Zeno interviene, dicendo che si deve suonare esattamente quello che Corrado ha in testa. Zeno, una curiosità, come nasce questo soprannome?

Mentre scrivevo la tesina delle superiori sulla frantumazione dell’Io mi è venuto spontaneo scegliere come nome dell’account mail Zeno…mi ci ritrovavo in quel personaggio! Così il nickname è rimasto e dal pc si è riversato nella realtà. Nei The Nostalgics, che ho conosciuto ad ottobre 2011, sono rimasto Zeno.

 

Sappiamo che siete stati anche all’estero…

Abbiamo fatto diverse date a Londra e ne stiamo progettando una nuova a Stoccolma dove tra l’altro abbiamo già suonato. All’estero abbiamo molta più risonanza come band, perché non siamo fatti per un target italiano.

 

A proposito di Londra…

Abbiamo suonato al The good ship con altre band molto entusiaste e simpatiche…diverso dal clima che c’è in Italia dove ti rubi la scena l’uno con l’altro. In questo locale organizzano spesso dei contest con dodici band ogni sera. 

 

Antonia: A Londra abbiamo fatto sciogliere una band, ma non diciamo il nome!

Corrado: C’era una ragazza molto bella che però non sapeva cantare e si esibiva con una band prima di noi.  La band era musicalmente valida ma la tipa aveva una voce molto stridula. A fine concerto le abbiamo detto che la sua voce non andava bene ma lei ha capito invece che era troppo brava e doveva cambiare band perché quella in cui era non la valorizzava!

 

Antonia: Così ha lasciato la band!

Parlateci infine del primo singolo estratto dal nuovo album Longing:
Antonia: Amanda è la canzone piú pop che abbiamo ed è diventata il singolo perché le parole riflettono molto le idee del gruppo. Il pezzo è legato ai ricordi di Corrado e al libro-romanzo di formazione Starter for ten, in particolare al personaggio di Rebecca. 

 

Progetti futuri?

Abbiamo in ballo molti nuovi pezzi con cui stiamo cercando di avvicinarci a sonorità shoegaze. Il nostro prossimo video sarà realizzato con la  super8, abbiamo già il testo pronto.

Ah e per che no, fare una canzone in svedese!
 

 

 

 

Tracklist:

Donors:
01. Second rate teen
02. Cut
03. Faded
04. Shame
05. Donors

 
Longing:
01. Amanda by the marble stairs
02. Diagrams of love
03. You have no age
04. A different light
05. Lux



Comments: 1

  • Anonimo Agosto 13, 2012

    I The Nostalgics sono i migliori!!

    Giò

    Reply

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