Una delle poche novità interessanti di luglio è l’album d’esordio di Postino “Latte di soia”, composto da 8 brani scritti in ben 6 anni, di quel pop che guarda al cantautorato, carico di synth. Una delle nostre preferite è “Anna ha vent’anni” con lo xilofono che rende ancora più vintage il racconto della fine dell’infanzia. Ma scopriamo qui le canzoni traccia per traccia:
Blu
Asfalto, drink di troppo per dimenticare, déjà vu di problemi mai scambiati, la voglia di nascondersi in un CD, mancanze, sogni di mani, Roma vuota e un cuore blu.
Anna ha vent’anni
Anna, personalizzazione dell’uomo occidentale, cresce ed entra nel non senso del mondo dei grandi; si droga, lavora per comprare cose per andare a lavorare, cameriera a Londra, perché l’inglese serve e perché l’importante è importare.
Fuori dalla disco
4 di notte, un marciapiede, appena conosciuti ma con la voglia di dormire insieme, il problema di non poter offrire la colazione e il latte di soia, che fa vomitare. (Episodio -purtroppo- realmente accaduto)
Ambra era nuda
Ambra si spoglia per prima, lui ci pensa troppo e rimane solo. E’ estate, cerca rifugio in qualche sostanza psicotropa per superare tutto, per trovare compagnia, che poi alla fine trova, ed è la sua malinconia.
Quando non parli
Coperta di attenzioni ma in realtà sola, la proposta di mettere in pausa l’universo per una notte ed annullarsi in un panismo pop.
Miope
Dipartimento di salute mentale. Un uomo e il suo viaggio verso l’evasione, l’accusa agli “altri” di non riuscire a vedere dietro la realtà, la disgregazione dell’io, uno, nessuno e centomila.
Come le balene
Mare, balene, fiumi di parole, una grande metafora per descrivere un rapporto in crisi, il bisogno di trovare un punto di convergenza nelle piccole cose, un acquario.
Quella scatola
La fine di una storia, una camera vuota in disordine e una scatola piena di tempo speso insieme. Il maldestro tentativo di resistere ma poi cedere alla filosofia del rimpianto.