Addicted Lab shooting

This is our photo shooting with Addicted Lab t shirts, because music is everywhere.


La musica è ovunque, nel vento, nell’aria, nella luce, nel tratto di una matita, nel sussurro di uomo. Questo il concept del nostro shooting, realizzato in esclusiva per Musique Buffet con le t shirt firmate Addicted Lab. Uno scavo viscerale nei meandri dello streetwear per lasciar suonare immagini che hanno come protagonisti i degenerati disegni ispirati al mondo del suono di Marco Dal Prà.

Marco, come nasce Addicted Lab?
La mia prima creazione è stata una maglietta gialla decorata semplicemente con un pennarello nero: disteso sulla spalla c’era la figura di un ragazzo a testa in giù, tutto il busto era riempito dalla scritta “EVVIVA IL VOMITO”, molto hardcore! Da lì mi è venuta la voglia di produrre più di un capo con la precisione del disegno vettoriale.
Tu suoni il basso in un gruppo crossover, i Third Sin. Quanto ha influito ciò nei tuoi disegni?
La prima vera maglia creata per il marchio Addicted Lab rappresenta proprio il nostro cantante Chris a fianco al mega logo in negativo, la foto è stata scattata sul muro del cimitero dietro alla sala prove.
La ricerca artistica che presento nel mio brand è comunque duttile: a questa prima maglia “First fucking shirt” sono seguite “Long play” (fatta assemblando delle foto di sintetizzatori, nastri, pedaline, componenti elettroniche in modo da creare un grande strumento musicale, tipo moog, totalmente inutilizzabile ma che riempisse bene lo spazio disponibile), “Vinyl piercing” (rappresenta una afro giallo che si fa un piercing alla lingua con l’astina del vinile) e “Orange juice”.
Riesci a descrivere “Orange juice”?
Non credo possa avere un senso univoco, però descriverla, quello sì, posso farlo. Allora, prendete fiato. Partendo dal basso, fulcro di tutto: il tipo seduto con un mixer impiantato in testa per fare la spremuta, la quale finisce nella tazza dalla sua bocca. Sullo schienale della sedia una scimmia si masturba. Sopra il primo personaggio, un altro a testa in giù tenuto da un attaccapanni, gli sta succhiando la testa. Sopra di questo, il tipo con gli occhiali sta mangiando il cervello al secondo come fosse dei pop corn. Dalla testa di quest’ultimo esce un microonde, dalla testa e dal microonde escono una tetta che viene strizzata e un tipo morto che penzola. Spostando lo sguardo completamente a sinistra alla stessa altezza c’è un tipo con una testa enorme rispetto al corpo, sta stappando una bottiglia con la palpebra; ci sono due uccellini sul suo braccio, l’uno con in bocca la testa mozzata dell’altro; la mano che inserisce l’arancia nel mixer non è altro che il pene di questo personaggio, il quale ha anche il lobo nella tasca del secondo uomo. Nella stessa fascia, un bruciato con i dreadlocks, di fianco a lui, sopra il microonde c’è un brico di latte. Sopra di questo una lavatrice rotta dalla quale spunta un uccellino a molla, andando a sinistra una tv e la scritta Addicted Lab, più in la un ibrido tra un ippopotamo e un impiegato. Il tutto sorretto da un braccio.
Piani per il futuro?
Sta uscendo ora “E’ un problema series”, nove disegni rappresentanti ogni uno un personaggio disagiato da prepotenti difetti fisici paradossali e ironici. Ho anche in programma l’uscita di t shirt realizzate in collaborazione con altri artisti emergenti e la produzione di tre tipi di cappellini: flat bill (la forma è quella dei new era per intenderci), beanie (a cuffia, con una piccola visiera) e trucker (retina sul retro e mega scritta sotto il frontino) il quale darà inizio alla “Thrasher series”: una serie di due o tre capi particolarmente violenti dedicati al vestiario trash metal.

 


Addicted Lab Tees di Marco Dal Prà
In vendita su labaddicted.tees




Models: Riccardo Angelucci
               Alberto Franceschetti
               Margherita Devalle

Photographer: Eleonora Ferrari



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