Intervista a Fil Bo Riva

Fil Bo Riva ha studiato in collegio a Dublino per poi fare a Berlino l’Università, città che lo ha travolto tra odio e amore aiutandolo a darsi da fare seriamente nel mondo della musica. Che poi è decisamente quello per cui è nato. In attesa dell’album, ascoltate il nuovo singolo Head Sonata (Love Control. Il musicista attualmente in tour con i Milky Chance, farà tappa il 3 dicembre al Fabrique di Milano.

Sei nato in Italia, poi cosa ti aveva portato a Dublino?
A 14 anni mi sono chiesto che cosa volevo fare nella vita e la risposta era stata scrivere musica in inglese. Quindi avevo semplicemente chiesto ai miei se mi potevano mandare in un collegio all’estero. E così è iniziato tutto. Mi sono trovato lì per 4 anni ed è stata l’esperienza più importante nella mia vita.

E poi Berlino?
A Berlino mi sono trasferito per studiare e fare musica. Avevo 20 anni ed iniziai a studiare Design per poi lasciare perdere e concentrarmi sulla musica 100%. Pensavo fosse una città adatta a quello che volevo fare, e infatti è anche grazie a Berlino che sono dove sono adesso. È stato molto di aiuto!

Però i tuoi miti vengono da Manchester, Liverpool,…mai pensato di abitare in queste città?
Sì è vero, ma non ho mai pensato di trasferirmi in Inghilterra. La Germania era una via di mezzo tra L’Italia e il Regno Unito e in più Berlino non era così costosa quanto Londra. Mi dava anche l’impressione di essere la nuova New York o Londra quindi dopo un visita di una settimana mi resi conto che sarebbe stata la città giusta per me.

Forse i tempi sono cambiati e ora la musica nasce e ha più respiro in altri luoghi?
Esatto, la musica in primis non nasce in dei luoghi specifici. Viene da dentro e il luogo fa solo da intermezzo. Se ti viene l’ispirazione giusta puoi scrivere canzoni ovunque.

Cosa studiavi prima di dedicarti in tutto e per tutto alla musica?
Ho studiate Design per 2 anni e poi ho lasciato perdere perché mi sono reso conto di non avere abbastanza tempo per la musica.

E poi cosa è successo?
Poi ho passato mesi da solo a casa a registrare. In quel periodo mi sono messo sotto e ho finalmente finito di ideare tutto quello che volevo finire da molto: canzoni, un nome d’arte, un logo, una pagina Soundcloud, e così via.

Raccontaci perché vale la pena soffrire per amore, soffrire il freddo e perdersi a Berlino.
Vale la pena perché si impara molto. Tocca ad ognuno di noi prima o poi. Odio il freddo e la tristezza grigia di Berlino, ma mi ispirano perché mi motivano a lavorare e a restare sveglio. È un gioco di amore e odio, e funziona davvero!

Ci siamo state, è una città piena di artisti di strada e anche di ragazzi senzatetto. È una scelta? Una necessità?
Sì è vero, ci sono molte persone diverse a Berlino, ognuno ha la sua storia e ha fatto la sua scelta. Ma si convive senza problemi.

Tu invece dove alloggi? Suoni anche per strada?
Io abito in un appartamentino nella parte Ovest della città. Ho suonato per strada per qualche mese quando ho iniziato a prendere la musica sul serio nel 2015.

Immaginiamo sia un momento importante della tua vita. Insomma, da pochi anni ti sei dedicato seriamente alla musica, i riconoscimenti continuano ad arrivare e stai lavorando all’album d’esordio. Cosa ci puoi anticipare sulle nuove canzoni?
Sì è senz’altro il periodo più importante della mia vita. Si lavora veramente molto ma mi diverto ugualmente. Sono estremamente fiero di ogni canzone. Non vedo l’ora di poterle fare sentire a tutti.

Qual è il festival in cui ti piacerebbe suonare questa estate?
Mi piacerebbe finalmente poter suonare in un festival in Spagna!

Qual è la donna che ti piacerebbe riabbracciare?
L’unica donna per me è la mia ragazza. La persona che più mi ispira e aiuta in tutto quello che faccio.

Qual è la canzone che avresti voluto scrivere tu?
In questo momento sceglierei di avere scritto “Hey Jude”!!!

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