Il nuovo album dei Kaptain Preemo

Come con le opere psichedeliche che più si rispettano, potresti fissare per ore la cover dell’album omonimo della band di Parma Kaptain Preemo. Noi ci vediamo un angelo dalla faccia di bronzo, una creatura dal Sottosopra, un leone di Venezia, un serpente che sorge dalle fiamme, una donna islamica dal cappello elegante. Le immagini scorrono anche mentre ascoltiamo le otto tracce del disco dai suoni anni ’60 – ’70, un rock psichedelico fatto di chitarre distorte e atmosfere lisergiche su cui vola la voce di Sahira, cantante e batterista della band. Con il cantante e chitarrista Luke Zammarchi, il chitarrista Mek Spazio e il bassista Frank Fedi, la band cerca un suono che le appartenga, tirando fuori viaggi interspaziali come “Cosmic Plastic Lady”, l’assolo di “Who’s who?”, canzoni che seppur con chiare influenze derivate da Rolling Stone, Cream, Velvet Underground sono moderne come “I’m Gonna Save You Bobby”. Esoterismo e stupefacenti sono i temi messi in musica da questa band italiana dal mood hippie “Queste canzoni sono un omaggio a questi anni, non a quegli anni… qualcosa nei brani è autobiografico, qualcosa è biografico, qualcosa agiografico, qualcosa è puramente frutto dell’immaginazione…“. Il loro stile ha origine nello psychedelic rock degli anni ’60, quando un’urgenza espressiva spingeva gli artisti a scrivere, distorcere i suoni e la percezione della realtà “La stessa urgenza espressiva che c’è stata negli anni ’60 è stata sentita da artisti di ogni epoca; il boom economico di quel periodo ha solo favorito la moda flower power, il mercato discografico, l’industria del rock ed il relativo becero divismo. La psichedelia non è un genere musicale, o un suono, è una vibrazione. I musicisti sufi di Joujouka suonano musica che ha 1200 anni e sono molto più psichedelici di un qualsiasi disco dei Tame Impala. I suoni lisergici e distorti sono figli dell’esperienza panica, dello sgretolamento dei sensi, dell’abbandono all’ignoto

“Kaptain Preemo” è uscito il 24 novembre 2017 su vinile in 5 colorazioni differenti e in formato digitale per l’etichetta indipendente italiana ‘Retrovox Records’, prodotto da Gregory Manzo e dalla band stessa.

Formazione:

Luke Zammarchi – Vocals, Guitar

Frank Fedi – Bass

Mek Spazio – Lead Guitar, Backing Vocals

Becky Sahira – Drums , Synth and Backing Vocals

 

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