NUOVI ASCOLTI: LO STATO SOCIALE e MANAGEMENT DEL DOLORE POST OPERATORIO

Quest’anno escono tutti. Non sappiamo se le band “indie” abbiano sentito l’odore di apertura del mercato musicale o se il mercato musicale sia più aperto perché ci sono un bel po’ di band “indie” interessanti. O forse dobbiamo rivalutare la dicotomia tra indie e pop, dove il primo scrive per sé, il secondo per la radio.

Comunque oggi ci sono due bei dischi da mettere in cuffia mentre passate il primo weekend dell’anno al parco.

LO STATO SOCIALE esce con “Amore, lavoro e altri miti da sfatare”, a due anni di distanza da “L’Italia peggiore”. L’album è prodotto da Garrincha Dischi in licenza per Universal Music Italia, con Goigest come ufficio stampa. Ieri eravamo al release party in un Rock’n’roll affollato di addetti ai lavori, a farci le foto su sfondo bianco per poi essere scontornati e inseriti nella copertina, ma dove in realtà Albi, Bebo, Lodo, Carota e Checco si sono visti tanto ma sentiti poco. Così ascoltiamo questa mattina per la prima volta l’album interamente, pronte a sfatare insieme a loro i nuovi miti. E fin dalla prima traccia “Sessanta milioni di partiti” è chiaro che non hanno perso il loro sarcasmo. La band osa un po’ di più, giocando sulle voci dei vari membri, passando da sonorità rock e dance ad influenze che definiscono nippo, a volte mettendo da parte le canzonette bastarde e provando a fare anche qualcosa di più pop, come “Buona sfortuna” e “Amarsi male”. Ma la nostra canzone preferita rimane “Mai stati meglio”.  Vi ricordiamo che Lo Stato Sociale sarà protagonista per la prima volta in assoluto di un concerto al Mediolanum Forum di Assago (Milano) il 22 aprile.

“Un incubo stupendo” è il nuovo album del MANAGEMENT DEL DOLORE POST OPERATORIO, anche questo a due anni dal precedente, per Tempesta Dischi. E l’incubo in questione non è altro che la precarietà, fare i musicisti e non sapere se ti apprezzeranno, anche se ci sembra strano immaginare l’animo punk di Luca preoccupato, un giullare profondo. “Naufragando” e la titletrack (con video girato a Berlino) sono i singoli che anno anticipato l’album. Ma a chi è dedicata “Una canzone d’odio”? Ci piace la voce grattata di Luca in questo punk rock difficile da fare in italiano. La combo abruzzese Romagnoli/Di Nardo è stata affiancata in studio da IMURI, band teramana formatasi nel 2014 e composta da Lorenzo Castagna (chitarra), Antonio Atella (basso) e Valerio Pompei (batteria). I membri de IMURI andranno a formare, insieme a Luca e Marco, il quintetto che salirà sul palco per il tour di “Un incubo stupendo”. L’intera produzione artistica del disco è opera dello stesso Marco ‘Diniz’ Di Nardo.

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