THEGIORNALISTI: l’intervista ad un Tommaso Paradiso COMPLETAMENTE SOLD OUT

Questa sera all’Alcatraz di Milano sono attese più di 3000 persone per un concerto Completamente sold out. La band che tanto sta facendo parlare di sé si chiama THEGIORNALISTI, che noi ben conosciamo ma che ultimamente sta viaggiando ben al di là della ristretta cerchia dell’indie italiano, vendendo migliaia di copie del nuovo disco “Completamente Sold Out” e passando in tutte le radio con il singolo “Completamente”. Qualche giorno fa abbiamo fatto una chiacchierata al telefono con Tommaso Paradiso, leader della band, mentre rosolava  il soffritto in padella per prepararsi una frittata di piselli.

Ah, per i veri fansss che si vogliono sentire like Tommy Paradise vi consigliamo di  ascoltarvi – Muchacho – Kings of Leon durante la lettura della seguente intervista. Ci ha detto che sta completamente in fissa.
Play and start.

Vi siete autoprodotti due dischi “Vol. 1” e “Vecchio”, poi siete approdati a Foolica Records con “Fuoricampo” ed ora il grande salto con Carosello. Nel 2014 vi abbiamo visto all’Arci Ohibò di Milano mentre oggi riempite l’Alcatraz. Una gavetta incredibile, dall’autoproduzione al sold out è una bella ascesa! Quindi si riesce ad uscire dal circuito indipendente italiano?
È una questione di statistica, se prendi noi a modello in questo momento sì… Ma che domanda difficile, io non sento di essere cambiato, ma è vero che siamo passati dall’Ohibò all’Alcatraz, pensa un po’ che figata!

In quale posto preferite suonare?
Milano perché ci sono molto legato..ho messo troppo olio nella cipolla cazzarola, pensa che per fare questa intervista sto cucinando con le cuffie Wi-fi, sono o no geniale?.. Insomma ti dicevo, la mia prima ragazza era di Milano, avevo 14 anni e venivo a trovarla con il treno, penso di non averle mai dedicato una canzone però.

In “Completamente Sold Out” fai riferimenti a persone che hai conosciuto, loro lo sanno?
Completamente consapevoli. Ogni riferimento non è mai casuale in questo disco, è causale.

Questa volta leghi l’immaginario del disco ai film di Sorrentino, “Fuoricampo” era legato a Verdone.
È una cosa che fa parte di un’evoluzione. Sorrentino ora rappresenta per me, nell’arte in generale, il punto di riferimento, sono innamorato della sua estetica, di quello che dice, di come fa parlare i personaggi. Non è che ho abbandonato Verdone eh, anzi, ma in questo momento sto seriamente in fissa con Sorrentino.

Hai visto “La grande bellezza” quindi, ti senti un po’ il Jep Gambardella della situa che frequenta i party romani?
C’è un tratto di Jep Gambardella che mi fa completamente impazzire, ed è una cosa che ritrovo in tutti i film di Sorrentino, ovvero l’importanza delle relazioni, dell’amore. La relazione che Jep ha avuto in gioventù gli ha cambiato profondamente la vita, quella ragazza era tutto quello che lui voleva, per questo poi farà una vita alla cazzo di cane. Quindi in questo disco consiglio alle persone di dire sempre le cose, che poi se passa il treno…non puoi morire senza aver parlato con quella persona.

È un disco che parla di amore e verità.
Di amore sicuramente, di gioia. Mi incazzo terribilmente quando leggo che il disco parla di amori finiti male, di paradiso.. è tutto il contrario, parla dell’inizio di ogni storia, del fulmine, della saetta iniziale, di quando perdi completamente la testa, di quando proprio non ci capisci più un tubo. Ecco di questo parla.

Come mai vi chiamate THEGIORNALISTI? E il titolo “Completamente Sold Out”? C’è sempre questo miscuglio italiano e inglese, questo bilinguismo.
E scusa, Sold out come lo traduci in italiano?
Tutto esaurito!
Vero. Io volevo chiamarlo Cristiano Ronaldo, fai tu.

Sognare il proprio funerale e immaginare che persone verranno è una cosa ricorrente, immaginarlo completamente sold out…
Esatto, mi piacerebbe lasciare un bel ricordo. Secondo me dopo questa intervista tu al mio funerale ci verrai vero?
Ovvio, spero sia il più tardi possibile! Comunque ricambio l’invito, ti aspetto poi al mio.

Cosa ti piace ascoltare? So della tua passione per Vasco e la musica degli anni ‘80, ma qualcosa uscito nel 2016 no?
Guarda, in realtà l’80% del mio Spotify è roba uscita in questi giorni, tutti mi rompono con questa storia della nostalgia ma per esempio prima di fare l’intervista stavo ascoltando l’ultimo disco dei King Of Leon, lo trovo meraviglioso, secondo me il loro disco più bello, c’è una sofferenza, un’emozione, incredibile. Poi sto ascoltando i The Last Shadow Puppets che sono appena usciti con un singolo straordinario, intanto la frittata è davvero buonissima, ti passo la ricetta prima del tuo funerale.

E di italiano?
Cosmo, che avevo ascoltato qualche mese prima dell’uscita e già gli avevo detto che avrebbe spaccato. Poi ICani, ho una passione per Calcutta che tutti sanno e anche Pop_X mi sta piacendo un botto, tra i big invece, sicuramente Raphael Gualazzi con “L’estate di John Wayne”.

Hai seguito il caso secondare ticketing scoppiato la scorsa settimana in seguito ad un servizio televisivo de Le iene, la cosiddetta tangentopoli della musica?
Devi sapere che purtroppo io sono una persona fatta molto molto male, per dirti non so neanche dove andiamo a suonare domani, mi occupo esclusivamente di suonare, le persone che mi stanno vicino potrebbero anche rubarmi la ragazza sotto gli occhi, non mi accorgo di niente. La gente ci scrive in continuazione “ragazzi i vostri biglietti su Mailticket, Viagogo ecc.. costano 200 euro”, io però non so minimamente cosa fare e ringrazio che ci sono persone che sicuramente se ne occupano e risolvono.
Mi sembra solo assurdo che nel 2016 non si riesca a controllare lo sbiggliettamento in modo legale.

Un ultima cosa, ma chi sono questi Shazami (Francesco Mandelli e Federico Russo) che aprono i vostri concerti? 
Francesco e Federico sono due miei punti di riferimento, sono state le prime persone del mondo della musica che mi sono state subito vicino quando  ancora non eravamo nessuno. Subito sono diventati amici, per esempio dopo aver conosciuto Francesco durante l’estate sono stato in vacanza a casa sua in Sardegna. Abbiamo anche la nostra chattina su WhatsApp dove ci sentiamo ogni giorno praticamente 24 ore su 24, insomma condivido tutto con Fede e Fra. E’ la scelta più di cuore che potessi fare, sono completamente in linea con noi e sono stato io stesso a chiederglielo. Insomma, non la classica band di apertura noiosa, loro fanno brani non loro ma hanno un repertorio britpop che va fino ai The Las Shadow.

Nel frattempo ho finito anche di mangiarla la frittata. Segnati la ricetta.

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