WE NEED MORE SPACE: BUCKINGUM PALACE

1. INVASIONE ALIENA

Questo gruppo è venuto fuori senza alcuna premeditazione, eravamo tutti e tre molto annoiati e ci volevamo sfogare. Quando abbiamo fondato la band Annalisa (basso) e Stefano (chitarra) suonavano insieme già da qualche anno ed erano amici da qualche anno in più. Clara (batteria e voce) saltava fuori da amici in comune. Non abbiamo messo su i buckingum palace con l’intento di suonare post-rock, math o altro, anche se ci sono state già dal primo giorno in sala prove delle linee guida di questo tipo. Le prime settimane suonavamo una specie di noise-grunge filo-sonico sempre cuore a cuore col pop per colpa della batterista che ha come unico dio il festivalbar. Il primo brano che abbiamo scritto in assoluto è Rangotango (presente sia in Apricot, il demo, che in Macedonia EP); da lì in poi abbiamo preso una deriva più dolciastra, meno acida, mantenendo la stessa spinta. Abbiamo passato tre fasi di elaborazione del lutto dello stare al mondo: la prima più adolescenziale (rappresentata da Rangotango e un altro brano che poi cestinammo) e verosimilmente anche la più breve, la seconda math-rock picchiatutto e la terza un po’ più rumoroso-meditativa, aka shoegaze e post-rock. Dalla terza fase non siamo ancora usciti, per ora è molto confortevole.

2. TEORIA DEL CAOS

Dopo il tour per Macedonia EP (già durante anzi) si è un po’ ribaltato tutto quanto: abbiamo deciso di continuare a lavorare senza un’etichetta discografica, anche perché la nostra sociopatia era arrivata a un livello tale da renderci inetti anche ad una blanda mediazione nei rapporti interpersonali e lavorativi con la squadra. Avevamo già qualche brano inedito che inserivamo all’occorrenza nella scaletta, pian piano sono aumentati e a fine estate abbiamo iniziato a preprodurre approssimativamente il tutto in sala prove. Il disco ha preso forma di settimana in settimana durante l’autunno e lavorando in autonomia siamo riusciti a definire alcuni dettagli nella fase di arrangiamento in modo abbastanza soddisfacente (altri assolutamente no ma il compromesso è importante). Abbiamo registrato tutto a fine novembre in quattro notti: tre di presa diretta più sovraincisioni di chitarra, l’ultima notte per la voce, con Filippo Bubbico seduto al banco a tollerare il tutto. Poi abbiamo affidato il mix e il master a un carissimo ragazzo, Steve Scanu, che ha conferito un carattere tutto suo all’album. Nell’autoproduzione può esserci un numero di pro e contro variabile a seconda di quanto si è capaci di gestire sé stessi, il tempo e altre determinanti. Nel nostro caso, nonostante abbiamo fatto veramente molti errori comunque restiamo convintissimi della strada intrapresa. Anche con sorpresa e sgomento perché abbiamo rischiato di accoltellarci nel sonno plurime volte. Poi, tutto sommato, se si ama quello che si fa non c’è niente che non si vuole curare in prima persona ed è davvero una bella sensazione avvalersi di persone di cui ci si può fidare, per un supporto esterno incoraggiante, ma non invasivo.

 

3. VIAGGIO SULLA LUNA

Ad oggi stiamo definendo gli ultimi dettagli per l’uscita di “Club”, che ormai è davvero imminente. Faremo un ultimo concerto prima della release date, un secret show ad Avellino, apriremo la stagione di una rassegna bellissima che si chiama New Era Punky Kids, il 14 Aprile!

Comments: 1

Leave A Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *