I MIGLIORI ALBUM ITALIANI 2016

La nostra classifica annuale dei 15 migliori album italiani 2016 a cui seguirà a breve quella dei singoli da Hit.
Da quest’anno, potete ascoltarla anche su Spotify.

Vai, Cuffiette e leggi.

1. JOLLY MARE, Mechanics: con il suo album d’esordio, uscito con la Bastard Jazz di New York, il leccese Fabrizio spalanca un portone non solo alla sua carriera ma alla musica dance italiana nel mondo. E lui di mondo ne ha visto, dal Sonar di Barcellona alla Red Bull Academy di New York. In questi album si passa dall’italiano all’inglese a brani strumentali, dalla techno al soul.

2.BIRTHH, Born In The Woods: questa vent’enne di Firenze ha una voce che arriva dritta allo stomaco mescolando nel suo album d’esordio il calore dei suoni acustici con la freschezza dell’elettronica. Raffinato e intenso, per noi è più che pronto ad uscire dai confini italiani.

3.FRANCESCO MOTTA, La fine dei vent’anni: Motta, certo non di primo pelo nel panorama musicale italiano, questa volta ci mette la faccia e tira fuori il manifesto programmatico della nostra generazione lasciandoci disarmati.

4.EX-OTAGO, Marassi: la Genova post moderna non ha niente a che vedere con quella deandreiana (sia di padre che di figlio) ma è una distesa di selfie che si tinge di synth pop anni ’80. Niente che I Cani non avessero già fatto ma qui risulta totalmente naturale e le melodie riecheggiano in testa con una leggerezza che solo una band insieme da tanti anni può raggiungere.

5.COSMO, L’ultima festa: la ragazza nella copertina del disco non ha lo sguardo rivolto alle stelle infinite ma ci guarda dritto negli occhi e alla fine della festa non capiamo bene se siamo dentro un sogno, un miracolo, un errore. Un album in bilico tra cantautorato e elettronica da dancefloor.

6.THE ZEN CIRCUS, La Terza Guerra Mondiale: un disco intriso di cinismo e chitarre roboanti, di brani viscerali e diretti. Appino torna a casa in grande stile e tira fuori un concept album consapevole e beffardo che non ammette mezze parole.

7.SALMO, Hellvisback: si conferma in grado di dirigersi verso le direzioni più insolite senza dover ricorrere ad espedienti, con un sound internazionale lontano dai facili schemi del rap, tutto suonato su un retroterra rock e hardcore, e un flow nettamente al di sopra della media. Un album votato all’egocentrismo e ai virtuosismi linguistici dove il protagonista surreale è Hellvisback, ovvero la fusione nell’inferno di Elvis e Salmo.

8.POP_X, Lesbianitj: l’Eco Monster che ci fa volare. Nota Bene: si scrive Pop_X ma si legge popper. Suoni e testi che creano dipendenza.

9.BRUNO BELLISSIMO, Bruno Bellissimo: è il groove spontaneo che ti cambia la giornata. Se non muovi le spalle a tempo non sei abbastanza Suavecito. 

10.SOVIET SOVIET, Endless: una sezione ritmica massiccia e chitarre roboanti per un album istintivo che non ha nulla da invidiare a gruppi d’oltreocano come A place to Bury Strangers e My Bloody Valentine.

11.NOVAMERICA, Novamerica: il disco di Carlo Cerclin, ex produttore di musica elettronica, fonde cantautorato italiano anni ’70 e rock psichedelico, suonato da strumenti veri con arrangiamenti ben studiati, introspettivo e capace di portare alla luce nuovi lidi. Protagonista indiscusso il piano.

12.I CANI, Aurora: abbiamo adorato “Baby Soldato” e ci siamo praticamente sciolte in lacrime con “Il posto più freddo”. I ritmi si abbassano, le strutture si dilatano, ogni elemento si prende il suo spazio e dipinge una malinconia che se, appena appena, fuori pioviggina, ti senti subito al freddo.

13.SELTON, Loreto Paradiso: tutto il Brasile di Porto Alegre è arrivato in Italia dando finalmente una ventata di aria fresca e ballerina al concettualismo del mondo dell’indipendente. Testi Italo-brasiliani da ascoltare appena svegli la mattina per partire con la giusta dose di Buoni Propositi. Live da cuoricini per aria disegnati con le dita.

14.TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI, Inumani: se loro parlano, noi li ascoltiamo. I TARM sono come Leonard Choen, come Paul McCartney: qualsiasi cosa dicano (o suonino) hanno ragione. Non è con spirito critico che riusciamo ad approcciarci a questo nuovo lavoro, anticipato dal singolo con Jovanotti, ma con totale abbandono. Un album in cui c’è il reggae, la cumbia, l’Africa ma anche il ritorno alle radici, al rock, alle chitarre.

15.THEGIORNALISTI, Completamente Sold Out: questo album non è bello come “Fuoricampo”. Eppure con questo album Tommaso Paradiso sta ridisegnando i paradigmi della musica indie che diventa “il nuovo pop italiano”. Proprio di oggi è l’annuncio dei prossimi concerti al PalaLottomatica di Roma e al Mediolanum Forum di Milano. Se non è “indi” da classifica questo…

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