Quest’anno l’Home Festival ha superato ogni prova, resistendo anche venerdì e sabato, nonostante le due serate di pioggia, per poi tornare a splendere domenica. Nessuna macchina è rimasta impantanata nel fango, l’audio era perfetto in tutti i 5 palchi, l’acqua gratis, la raccolta differenziata controllata e il sistema token, hanno dimostrato grande ricerca e organizzazione. Un’edizione, la nona, che si è conclusa con l’annuncio di una festa speciale il prossimo anno a Venezia (al Parco San Giuliano di Venezia Mestre, dove si svolgeva l’Heineken Jammin Festival).
A Home Festival 2018, la line up era molto interessante: ci siamo emozionate con gli Alt-J che hanno creato un’atmosfera magica e con Motta che ha suonato nel Sun 68, il tendone da circo giallo e blu, abbiamo ballato con i The Prodigy (il cielo si era improvvisamente calmato), abbiamo cantato con Lo Stato Sociale (in tanti conoscevano tutte le canzoni, d’altra parte loro avevano già suonato all’Home molto prima di andare a Sanremo). Ci ha fatto molto piacere vedere che artisti più piccoli come i Coma Cose sono conosciuti anche fuori Milano e ascoltare per la prima volta TheAndre che sicuramente torneremo a vedere da solista. Non abbiamo apprezzato particolarmente i Rumatera, rodata componente folkloristica dell’Home con i loro stacchetti comici ma che non possiamo dire non abbiano coinvolto il pubblico alla grande; hanno fatto bene invece a tornare ancora una volta al Festival i Ministri. Impossibile assistere a tutti i concerti o raccontarli tutti, ma soprattutto è difficile esprimere la sensazione del tempo che per qualche giorno smette di scorrere, dei ricordi che si affollano nella testa e dei ritornelli che vorresti continuare a cantare anche per tutto l’inverno.
Racconta l’organizzatore Amedeo Lombardi in una lettera aperta: “Un ciclo che ha visto questi giorni smentire un ritornello che da troppi anni sento ripetere: in Italia non si possono fare festival (di livello europeo). Beh, ci abbiamo messo nove anni ma l’abbiamo completamente smentito. Camminare in un campeggio sold out con 350 persone arrivate dall’estero e da tutte le regioni italiane. Vedere decine di migliaia di persone per due giorni ballare, cantare, divertirsi, insomma vivere, anche se sotto la pioggia, è stata la più grossa gioia e soddisfazione, che dono a chi continuava ad offendere dandoci dei folli…Ecco: è la prova di maturità, la dimostrazione che dopo aver costruito il festival abbiamo anche educato gli Homies, il nostro popolo, a vivere il festival come si fa in Europa”.
Dopo i 23 mila ingressi di mercoledì, i 12 mila del Day 1, i 16 mila del Day 2 e le stupende serate di sabato (15 mila ingressi) e domenica (13 mila) a Home Festival 2018 è stato raggiunto ancora una volta quota 80 mila nonostante i nubifragi.
Appuntamento al 2019 con l’esordio al Parco San Giuliano di Mestre dal 12 al 14 luglio, una nuova sfida che porrà Home Festival ancora di più al centro della scena dei grandi eventi come il Coachella e il Primavera Sound Festival e a Treviso nel weekend dal 7 al 9 giugno.
Qui alcuni dei nostri scatti preferiti!