Thegiornalisti – LOVE

“Love” dei Thegiornalisti comincia con un’overture scritta da Davide Rossi che chiama a raccolta un’orchestra di violini e suggella l’inizio di quello che è un disco generazionale, in bilico tra atmosfere epiche e frammenti di cartoni animati Disney, tra quello che la nostra generazione si è raccontata e quello che ha sognato. Unidici tracce che raccontano i trentenni di oggi, quelli di zero stare sereno però è proprio bello così, che sognano una casa al mare dove fuggire da tutti, in treno da Milano a Roma, sperando in un finale da film.

Con questo album i Thegiornalisti riescono a non snaturarsi, pur chiamando un produttore electro pop come Dardust (Alessandra Amoroso, Emma, Marco Mengoni,…) e mantengono quel mood trasandato che si confonde sfacciatamente con la cura certosina dei passaggi musicali. Se parliamo di pop, questo disco è un’espressione alta del pop italiano, inteso come capacità di essere fruibile a varie età e di rendersi identificabile in tante storie. Ogni brano apre le porte di un mondo che da un lato è accogliente e conosciuto (rimandi al pop di fine anni ’80, su tutti Luca Carboni), dall’altro ha delle soluzioni originali e moderne, ricche di phatos, canzoni che non hanno bisogno di featuring perché basta la voce inconfondibile di Tommaso Paradiso, ben arrangiate grazie anche al lavoro del polistrumentista Marco Antonio «Rissa» Musella e del batterista e percussionista Marco Primavera. Ogni traccia è libera dalle altre e allo stesso tempo legata da una storia unica, un po’ come in quel film, Love Actually, in cui il denominatore comune è il tempo in cui si vive.

L’overture iniziale, è la base strumentale della finale “Dr. House”, un inno a quel medico che fa una diagnosi in dieci secondi, un’istantanea del mondo in cui siamo cresciuti con i film che imitano la realtà e rendono piacevole anche la sofferenza.

«Questo disco vive della mia naturale scissione in due anime: quella equilibrata, a tratti euforica, che trova in brani come “Felicità Puttana” il suo apice. E poi c’è la mia parte intima, malinconica e più personale che viene fuori con tracce come “Controllo” e la title track “Love”. Un’eterna dualità: sorridere con gli amici e piangere al settimo piano di un hotel, pranzare a casa di mamma e le sessioni di auto-psicoanalisi, la voglia di evadere e la ricerca di un costante controllo. Ad aprire il disco c’è l’epicità dell’ ”Overture”, e poi c’è l’introspezione più profonda in “Dr. House” che condensa tutto, ma che poi lascia spazio a un gospel liberatorio e quindi al ritorno dell’overture, che riapre il cerchio. Ci sono i desideri più semplici, le voglie più comuni – una casa al mare, abbracciare il cane, le cene – che sono le cose che mi fanno stare meglio. Love è tutto questo, o semplicemente tutto questo».

Dal 21 ottobre i Thegiornalisti saranno live nei palazzetti con il LOVE TOUR, che ha già venduto oltre 100.000 biglietti.

 

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